mercoledì 24 aprile 2024

Nota paradisiaca



Il fuoco dell'inferno, al calor bianco, costituisce il paradiso. Motivo (in senso musicale e non) l'amore. Questa bestemmia. Castrata e squartata. Il bue. Il bue è l'amore universale e quello particolare.
Il fuoco d'inferno è fuoco da cucina. Quello purgatoriale da fornello alchemico. In paradiso solo luce: punto di cottura, levitazione e lievitazione perfetta.
Il bue, squartato, va all'inferno, passando per i quattro punti cardinali, percorrendo tutte le direzioni intermedie, quelle possibili e quelle impossibili.








giovedì 4 aprile 2024

manoscritture









 


dalla vergine collana di mercurio circuisce la voce
qui fingi paradisi inferni estati inverni

"non ho segni in viso"
disapposto artisan leccando e leccando si legge elencando

sono non termina
ridi questi versi

è ciò che lasciarsi fare
che si scuotano i sonagli
non definendo el baroco che uno sfonare

di che cifra c'è
qui leggersi
l'unicordo "non ho segni in viso" romanza
velvety or frosty desaparecimiento into the smoke



martedì 26 marzo 2024


In principio erano una fanciulla splendida
fatta dal serpente, lo stupro e la pisciata
qualcosina in più, il gatto un gatto in meno
proiettiva e fantasmata lei la tigre tigre the tiger

artrat: in principio era l'agguato nello scartafaccio,
la mano guantata, il pugnale affilato, la frusta
per eccitarti my hermosa, il gatto è matto
il gatto è un killer è un macellaio (es un matadero)
(partito l'elemento caldaia: ghisa esplose, un quintale)

la bambina per la via traversa ha il grembiule ed un nastro colorato lega la treccia la bambina prende il gatto per la coda per la coda il gatto prende la bambina bambina bambina gatto gatto gatto shantih shantih come oscilla il gatto bambina che fai gatto bambina non c'è che una via per calare agli inferi porta in paradiso sulla via c'è una bambina


lunedì 25 marzo 2024

Taza de moro


Tiene un cifrario di sangue,
una combinatoria di schiuma, è rosso è rosso
divora la luce in un pestaggio di bollicine
in un sogno di calore
sperma agli orli
labbra bagnate nell'inversione dell'urlo
ciprina che cola
xe la taza de moro
in un macello di luce essa è viva.



venerdì 22 marzo 2024

hommage à w. s. burroughs ii









 


Le forme della commedia, ed ogni commedia è divina, la dissipazione ed il nulla, e quella dimensione donde si va dall'ironia al vago. La tragedia ne mostra il dolore realizzandola, la commedia ne fa sofisticati organi del diletto.




mercoledì 20 marzo 2024

Promemoria


una volta c'era una rana e non c'era una volta una rana - per metà, l'altra metà il doppio, i doppi a non finire. doppia, doppia senza fine - erano queste fabule a pensarsi fra sé.
risse teologiche o meno non portano a nulla nel fittizio planetarium, piuttosto in qualche forma delle donne, delle danze e quanto al resto si verifichi che queste cose non saranno che l'inizio dei dolori. Aurore che ancora hanno da sorgere - e notti calare, vediche altrettanto.
eventi misterici, clonazioni dai e dei flli grimm, ulteriori raccoglitori e propagatori di fiabe in sere così splendide non segnate negli annales di nessun anno, piuttosto qui, fuori dei timori in cuore di neri destini nei quali ciascuno tirava merda ai propri mulini come da un mondo che senza cambiare invecchia.
Ingarbugliamenti e complessificazioni - rottura di simmetrie nel decorso delle partiture sinfoniche. fasi della cosiddetta derealizzazione, silenziosamente auto si fermano intorno alla cappella funebre immersa nella verdissima quiete della campagna, il ciambellano nella sua funzione di autista impassibile legge il bouquin che tiene in mano nella immobilità del posto di guida, figure convergono sullo spiazzo antistante l'entrata; leggeri movimenti fra le fronde accarezzate dal vento divengono riflessi su metallizzate carrozzerie insieme alla ritmica antica delle pietre. Innanzitutto le figure femminili, nelle focali del regista, sparse un po' dappertutto, fosse l'ingresso d'un atelier di moda, sartoria o loft, foss'anche un santuario, agli estremi bordi del visibile vi si vedono stemmi con fulmini, loti e fiamme.
italia anni novanta, il non luogo per eccellenza, negazione attualizzata di ogni nunc stans, evidente che vi si ambientino promemoria per il ciambellano con dichiarate tonalità rococò. Ammettere allora allegramente i refusi le sviste e gli errori, nella consapevolezza di non esservi alcunché di corretto, o men che mai di giusto. italia anni novanta, il non luogo per eccellenza antieuclideo e anticartesiano.



lunedì 18 marzo 2024





 

X


Di quel che udì e vide zarathustra nel pozzo dell'eternità.
Dove alice passò lo specchio, seguita dalla nona
Nell'ora senza tempo vi esplodono luminosi orgasmi
Vorticano fantasmatiche


venerdì 15 marzo 2024

Il giorno undici del mese di giugno


V W: la sua continua lotta contro il malessere in tutta la vastità terrificante che lo caratterizza deriva, nietzschianamente parlando, da un eccesso di salute; emicrania e cefalee atroci, insonnie, paure, terrificanti crisi depressive, stati di vuoto dolorosissimo; ciò che costituisce il tratto distintivo della signora Virginia rispetto a tutti, ma in particolar modo ad un certo bibliotecario francese che affermava la vita "fin dentro" la morte, è l'affermazione della vita contro la morte; accade che la morte a titolo di pura e dinsinteressata amicizia la accompagni durante una passeggiata, la restituisca al fluire eracliteo delle acque e la liberi da tutte le ormai insostenibili miserie.

Il desiderio della sibilla cumana ("apothanein thelo") non è: (io) voglio morire, perché la sibilla vive oltre ogni morte possibile, oltre la biologia convenzionale di ogni vita umana; ella desidera cominciare l'esilarante spettacolo della morte dei consultanti, i quali, con diligenza tipicamente pagana, si guardano bene dallo esaudirla a loro spese (semmai in conto terzi), ma fanno del vaticinio un argomento da gozzoviglia e da orgia, il che denota e connota una pari raffinatezza di linguaggio.

"Venire venerdì", che è sempre un altro giorno, come marmellata ieri e marmellata domani, sono le parole che la regina dice alla bimba alice, le parole che certi cinesi dicevano a certi americani in preda al malessere, ripetibili a piacere in varianti infinite; venerdì è un giorno singolare, un altro giorno ed un giorno altro, un selvaggio introdotto nella logica del racconto, e, perché no, un cane singolare quanto il nome che gli è stato affibbiato, ma in un modo sempre leggermente variato, perché caldi sono i vapori e le luci dell'astro che presiede a tutto questo andirivieni, fra il giovedì ed il sabato.

La musica con incalcolabili carovane di metafore non antropomorfe in ogni frazione di tempo sempre troppo piccola e troppo in evanescentissima fuga per poter essere analizzata, classificata, o anche solo descritta in base agli ormai sacri canoni della banalità universalizzata.




mercoledì 13 marzo 2024

Mi procreo su me stesso, recitava, sul mio stesso corpo, come cane su cagna, cinghiale su scrofa. Luce nascosta dalla luce. Luce nascosta da che cosa? Dalla luce. Era naturale che in transe diventasse, sciamanicamente un maiale, penetrando di colpo nell'eternità o in un che del genere con tutto il corpo, se la sua dama era una scrofa, e proprio come le scrofe tantriche dei sistemi nepalesi e tibetani, adamantina e fiammeggiante. A ciò fu attribuita la cura di un'irritazione dei nervi. Per recitare servirsi della gola come di un utero, semplicemente, sia pure per il sonetto di Gottfried Keller ininterrottamente citato da Wittgenstein, intitolato l'apparenza inganna, la casa ben pulita dentro e fuori, serpi orrori e putredine nella cantina, ma ancor più in fondo è sepolto un tesoro smisurato che non vedrà mai la luce, ci potete scommettere. Alternativamente il sonetto di J. Berryman, Ménage à trois alla maniera di Tristan a Parigi, e fu il caos. Alla domenica si rinnova il senso degli enigmi inaccessibili di Kafka, per cui ella posava nuda in una notte che non era abbastanza notte, così un altro sonetto di imprecisata memoria. Come un'onda di forza e di luce vide, dentro un paesaggio del tutto morto l'aquila, tranquillamente immobile.




martedì 12 marzo 2024

Tau Phi



A furia d'armonia dal paradiso
siamo evasi 
tenendoci per mano

musica assurda per cerchi di botte



lunedì 11 marzo 2024

Memorandum



"e il modo ancor m'offende", a compenso di
cosiddetto lavoro fatto, fatto senz'altro, fatto 
e basta, ovvio il rifiuto d'alcuna spiegazione,
il groppo dappertutto e l'avvilimento profondo, a
meno d'un passo il far west: "il mio sangue
è vendetta"






venerdì 8 marzo 2024










 


Legenda


dell'alluminarsi di fogli e pellicola 
sulla costiera genovese nella topologia 
immaginaria dell'Ytalia di Cimabue
ritrovarsi - senza sigari fra l'albero le 
palme i cigni dentro le ninfe nell'Ytalia
mai esistita di Cimabue e sul retro di 
biglietti ferroviari usati e tabulati
d'orari dell'alto medioevo fra il fumo
della pipa che si leva e il rarefacentesi
infittirsi delle ramaglie stemma di tutte
le scritture possibili da Junger
all'orgiaste e ritorno tutto va e viene
nella e dalla pellicola in raggi di luce e
cerchi d'ombra passando dalla convessità
circolare dell'obbiettivo la manciata di 
secondi d'ogni effettuarsi quando venuta 
meno ogni effettuazione quel che è
chiamato la fine altro non è che il 
fulgore dell'ozio, è rosa chiede un 
qualcosa un foglio su cui volteggiare e
fermarsi





mercoledì 6 marzo 2024

Legenda

luci d'un'epoca spegnersi, la vita tornata bambina, scendendo dalla bicicletta, tale vide l'inculabilissima regina dei puffi con accompagnamento di arpe liuti cembali e macchine elettroniche in metri desunti da arnaut daniel rinnovandosi ad ogni frazione d'istante fiori di lussuria, ad ogni giorno i suoi saccheggi, ogni notte i suoi toccamenti, le sue lune, le sue penetrazioni, i suoi baci i suoi omicidi, le sue stragi, nonché malversazioni ed assenze, promanazioni vuoi dalla teppa vuoi dal crimine organizzato, ripensando a ciò la regina dei puffi ricantava la gloria della creazione in un magnificat plurilinguistico trattavasi della clitoride e della vagina, nonché di qualcos'altro, in una macrocosmica versione del tremendo, tutto l'oro del far west a disposizione il puro espandersi della voce cui tutto affluisce (f di r su s) solo in parentesi di estensione indefinibile le funzioni antientropiche quel che ne resta di nuovo il rifiorire alla frazione di ogni istante di fiori di lussuria: nulla è stato detto nulla è stato udito dissero gli dei mentre compariva la fanciulla divina, questa è scrittura, nient'altro che scrittura eppure la tua anima in forma di corpo e viceversa, a rifiorire, nell'esilio, nel sogno e nell'altrove
fu allora che lor ricolsero gli innumerevoli schermi video, tutti accesi e vuoti.
Poteva essere il vestito della principessa, ripiegato dentro un guscio di noce: la festa di ogni quattro minuti, dentro il guscio il dettagliatissimo trattato, motivi sbuffi e drappeggi... interrotte con un basta un niente, come in un giardino, l'ha fatto con una boccata d'aria.
"Su questa cosa non c'è alcun mio scritto né potrà mai esservi" (341 c- 2). "Il paesaggio toscano diventa carico di mistero nella pittura del Rinascimento: dietro si nasconde la vita dell'autore, i nessi personali sfuggono." L'operazione nemmeno quel poco per poterla definire manuale (più veloce della luce, padri più giovani dei figli e polarizzazione di fotoni che causa eventi nel loro passato, l'ho fatta con una boccata d'aria)." "In qual mistero si esprime la volontà di celarsi, il possesso di un'altra ricchezza", "tutti i cartoni dell'europa cristiana sono ormai accantonati e inservibili" - anteriore all'uno è pensato lo 0.
"... quali fini vuoi raggiungere, quando vieni per dirci, qui ora, andiamo, vieni, l'apocalisse è finita, te lo dico io, ecco cosa succede."

lunedì 4 marzo 2024





PICCOLO IMMENSO SALMONE SCONFINATO
  CON SPECIE DI PAPERINE
  DANZATRICE USCITA DA FRIGIDAIRE NELLA PIOGGIA DI MARZO
  TENENDOSI A CAPO E CODA
  MIA COSÌ PER DIRE DANZATRICE
     SOLA A GUARIRE I NOSTRI MALI













giovedì 29 febbraio 2024








 

Dolce affabulazione di bambina patologica
in un asilo invisibile, sospeso a mezz'aria:
fra terra e cielo;
biochimica istoria, chaman, shaman,
(benché Epicuro abbia scritto trecento volumi)
spazio-anima canzone di vento fischiante
"e il naufragar m'è dolce in questo mare"