domenica 20 agosto 2017

two sisters


Diceva a due voci, al termine dell’avventura di Antigone - generata contro, e della sorellina Ismene, entrambe figlie della propria nonna e altamente operative, del conflitto e dei vani tentativi di riparazione e restauro, commentando la morte crudele dell’amatore innocente: almeno lo portassero lontano, l’uomo insensato che ti uccise, o figlio (e non voleva); quell’io, che non vedo alla mia miseria alcun sostegno. Lo diceva piangendo in terza persona, per i motivi più svariati, gli anni in questione fin dentro lo scorrere dei secondi e delle loro più piccole frazioni sono una morte soffocante - e su tutto questo l’incombere degli epigoni pronti a distruggere e radere al suolo tutta la baracca al successivo assalto, contro qualunque balorda deformazione dell’idea di salvezza, che di questa non ce n’è se non nel taglio invisibile di un istante senza tempo, lasciano un archivio devastato di documenti di difficile lettura, per il diletto di sfogliarli, ora.




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